Mesi fa, il giovane glicine sul nostro balcone comincia a dare segni di malessere. Le foglie sembrano perdere la pigmentazione verde, ingialliscono, si seccano e finiscono per cadere. Poche inizialmente, infatti non diamo un gran peso alla cosa, poi sempre di più come avessero preso la rincorsa. Il pavimento con tutti quei cartoccetti gialli, ci ricorda tristemente quante. Anche la stagione conferma che purtroppo qualcosa non va: siamo in estate e la pianta dovrebbe essere in pieno rigoglio. “Mi sa che pure il glicine fa una finaccia …” l’ironia del mio compagno, se da un lato sottolinea che ignoriamo cosa sia il pollice verde (nonostante la nostra buona volontà), dall’altro forse serve ad esorcizzare la possibile finaccia e a dissimulare rassegnazione e dispiacere. Dispiaciuta lo sono anche io, ma non rassegnata.
Ovviamente, per me ci sono i Fiori a cui ricorrere prima di ogni altro genere d’intervento. Preparo una miscela con Olive ed Hornbeam, due rimedi per stimolare energia e tono, e senza perdere altro tempo, inizio a versare poche gocce dalla pipetta direttamente sulla terra alla base della pianta, mattina e sera. Nel giro di tre, quattro giorni, ci accorgiamo che sul pavimento non ci sono più foglie secche: la caduta si è completamente arrestata ed io esulto.
Dopo qualche altro giorno, una mattina il glicine ci saluta con un nuovo tenero ricaccio verde a cui ne seguono parecchi altri.
Nei mesi successivi ho proseguito con le gocce di Olive ed Hornbeam, anche se meno assidua, notando però ogni volta, che interrompendo le somministrazioni puntualmente la pianta si indebolisce, le foglie si macchiano, seccandosi. A onor del vero, con l’arrivo dell’autunno è più difficile fare una valutazione corretta perché la perdita del fogliame per molte piante è fisiologica.
Recentemente ho cercato di indagare il malanno del nostro glicine; pare si tratti di clorosi ferrica cioè di carenza di ferro nel terreno o della scarsa assimilabilità da parte della pianta. Alla luce di questa nuova informazione, la scelta un po’ ad intuito di dare più forza con i rimedi è effettivamente azzeccata.
Ho intenzione anche di aggiungere Walnut, un rimedio che interviene (tra le molte altre cose) sulla capacità di adattamento alle condizioni esistenti, ed osservare cosa accade. Possiamo quindi ipotizzare che anche le piante provino emozioni? Si tratta evidentemente di un argomento complesso e controverso, tutt’ora oggetto di studi ed esperimenti. Dal canto della mia costante esperienza pluridecennale, sono assolutamente propensa a concludere che i Fiori di Bach, rimedi vibrazionali, possano produrre delle variazioni energetiche consistenti su qualsiasi organismo vivente con cui entrino in contatto.