Heather

Calluna vulgaris (Erica)

Pianticella arbustiva molto ramificata, che cresce in in colonie, in lande aperte e aride. Raggiunge i 40 cm di altezza. Fiorisce da luglio a settembre. I fiori sono di colore rosa-malva, da sfumature tenui a più accese, occasionalmente bianchi. Si prepara con il metodo del sole. Scoperto nel 1933, nella prima classificazione di Bach, appartiene ai rimedi definiti “i sette aiutanti”. Rientra nel gruppo Rimedi per la Solitudine.

Bach dice a proposito di Heather:

“Per coloro che sono sempre alla ricerca della compagnia di chiunque sia disponibile, spinti dall’irrefrenabile necessità di parlare dei loro affari con gli altri, non importa di che persone si tratti. Sono molto infelici se devono rimanere soli per un certo periodo di tempo.”

Descrizione chiave

Chi si trova nello stato HEA si sente fragile, bisognoso di attenzioni, cura e sostegno da parte degli altri. Soffre un senso di profonda solitudine e ricerca di continuo gli altri (senza nessuna selettività), sui quali riversare le proprie preoccupazioni ed ansie, e per condividere tutto ciò che lo riguarda e a cui da un gran rilievo (oggettivamente, si tratta di un rilievo eccessivo). Nello stato HEA, è la nostra parte bambina, più vulnerabile, bisognosa, irrazionale ed egocentrica ad emergere e dominare la scena. Questa parte non riesce a stabilire le giuste proporzioni, ingigantendo e drammatizzando qualunque cosa. L’attenzione è completamente incentrata su di sé e gli altri sono ricercati esclusivamente per sfuggire al senso di solitudine e per placare un bisogno; non c’è nessun reale interesse nei loro confronti.

Lo stato HEA può riguardare sia personalità estroverse, che introverse. Nel primo caso, i proverbiali attaccabottoni, cercheranno apertamente gli altri riversando su di loro fiumi di parole (e finendo per essere evitati); nel secondo caso invece, tutto l’aspetto di coinvolgimento dell’altro e di loquacità è assente. Tuttavia, la percezione di sé, l’attenzione egocentrica, e la drammatizzazione sono le medesime. La metafora che si utilizza per descrivere la condizione HEA è quella del “bambino bisognoso” (the needy child). Personalmente, lo immagino intento a fissare il proprio ombelico, che da quella prospettiva sembra immenso e la sola cosa importante. Chi ha un tratto di personalità HEA, è molto probabile che nell’infanzia non abbia ricevuto un adeguato nutrimento affettivo.

Nei momenti di difficoltà e crisi, è facile per chiunque (non necessariamente persone contraddistinte da un aspetto HEA) cadere momentaneamente nella condizione emotiva HEA, in cui ci si percepisce bisognosi di attenzioni e fragili e si diventa egocentrici come bambini piccoli, privi di risorse autonome.

L’azione del rimedio

Il rimedio aiuta a prendere per mano la nostra parte più bambina e bisognosa, e a nutrirla e sostenerla, così da permettere alla parte adulta di emergere. L’adulto torna in grado di vedere ciò che lo riguarda in maniera più oggettiva e razionale, ridimensionandolo nelle giuste proporzioni, senza esagerazioni, dedicandogli uno spazio adeguato e non più totalizzante. Cresce la sensazione di potersi accudire da sé. Da questa nuova condizione di forza, l’attenzione si può spostare finalmente anche all’esterno, verso gli altri e la realtà, evolvendo in interesse ed altruismo.

Bibliografia di riferimento

N. Weeks, V. Bullen- The Bach Flower Remedies- Illustration and preparation–The C.W.Daniel Company Limited
T.W. Hyne Jones- Dictionary of the Bach Flower Remedies- Vermilion London
J. Howard, J. Ramsell - Guarire con I Fiori di Bach - Guida pratica alla floriterapia– Tecniche Nuove
M. Scheffer- Terapia con i Fiori di Bach– Tea Pratica
S. Ball- Floriterapia di Bach - Corso pratico in sette giorni- Tecniche Nuove
R. Orozco - Nuovi orizzonti con i Fiori di Bach- Centro di Benessere Psicofisico
J. Barnard- Forma e funzione- Tecniche Nuove
F. Nocentini, M. L. Peruzzi - Il libro completo dei Fiori di Bach –Giunti Demetra
The Bach Centre Bullettin- Autori vari

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