Bach Centre e Metodo originale
Ideato tra gli anni Venti e gli anni Trenta del secolo scorso in Inghilterra, il metodo dei Fiori di Bach è ormai ampiamente conosciuto e apprezzato. Nel corso del tempo, come sempre accade quando un approccio si diffonde, in tanti hanno voluto e seguitano a dire la propria riguardo al modo migliore per utilizzarlo.
Il Bach Centre, modesto e luminoso faro inglese della floriterapia di Bach, già a partire dagli anni Cinquanta (guidato dagli eredi diretti di Edward Bach) si è reso interprete e portavoce ufficiale del pensiero del medico gallese, definendo un Metodo Originale di impiego dei rimedi, e per contrapposizione ciò che se ne discosta. https://www.bachcentre.com/it/
Proviamo allora a ricapitolare cosa s’intende per Fiori di Bach secondo il Metodo Originale
I punti chiave del Metodo Originale
La novità principale apportata da Bach è stato il convincimento che a causare malattie e disturbi organici fosse il perdurare di determinati stati emotivi e mentali, rivelatori di un conflitto,e che proprio questi meritassero d’esser presi in considerazione e trattati con i rimedi. Il focus di un medico si spostava dunque dal piano organico a quello emotivo, finendo per tralasciare del tutto i segnali disfunzionali del corpo.
L’attenzione al disturbo fisico, piuttosto che alle emozioni, continua a restare uno dei grandi scogli su cui prima o poi finiamo per inciampare tutti (anche gli utenti esperti). Ho il raffreddore, ho la colite, sono in menopausa. Che rimedi prendo? Quando ci accorgiamo d’incamminarci lungo questa strada, alt! è segno che ci stiamo allontanando da Bach, secondo il Metodo Originale.
La Semplicità
“Voglio renderlo semplice come questo: ho fame andrò a prendere una lattuga dal giardino per il mio tè, sono spaventato e malato, prenderò una dose di Mimulus”. Edward Bach
Fra le tante citazioni di Bach, questa, in particolare, è rimasta impressa a moltissimi di noi. Perché è un’esortazione alla Semplicità, il principio che, forse più d’ogni altro, ispirò Bach.
Il metodo dei Fiori di Bach è stato ideato all’insegna della Semplicità e l’invito di Bach fu di mantenerlo tale.
Semplice (e acuta) è la classificazione dei 38 stati emotivi e mentali, facilmente comprensibili e riconoscibili da chiunque; semplice la preparazione delle essenze e di un flaconcino di trattamento (anche un bambino sarebbe in grado di farlo); semplice la posologia, che privilegia senz’altro l’assunzione orale.
La scelta dei rimedi utili viene effettuata a seguito di un colloquio (o di un’auto indagine), senza ricorrere ad altri ausili (test kinesiologici, pendolini, strumentazioni, carte).
Il colloquio
Durante il colloquio, il consulente si adopera nell’individuare i principali stati emotivi presenti, responsabili del malessere della persona, e d’indagarne le cause sottostanti, alla luce della catalogazione fatta da Bach. Non c’è necessità di un inquadramento dal punto di vista psicologico, né di effettuare associazioni con altri sistemi (astrologia, chakra o altro).
Il metodo originale non stabilisce nessun protocollo d’intervento, collegamenti preferenziali tra rimedi, norme ferree che impongano d’impiegare un numero prestabilito di Fiori o addirittura di doversi limitare ad uno solo. S’interviene per lo più con miscele per il semplice motivo che nella stragrande maggioranza dei casi lo squilibrio emotivo (e quindi il malessere) dipende da più fattori contemporaneamente. Il Bach Centre suggerisce di rimanere entro i sei, sette rimedi, alla luce del modus operandi del Dott. Bach. Tuttavia, egli stesso, in un’occasione, ne consigliò ben nove. https://www.lebuonevibrazioni.it/consulenza-di-fiori-bach-a-latina-e-on-line/
Il presente
La sola direttiva è di osservare il panorama emotivo della persona (o di se stessi, in caso di auto-prescrizione) nel presente. Semplice e spiazzante al tempo stesso, perché richiede da parte di chi osserva capacità di analisi, apertura, assenza di pregiudizio, flessibilità.
Questo modo di procedere, da ciò che è più esterno e visibile, a ciò che via, via emergerà, rivelandosi così con maggiore chiarezza alla persona stessa ed al consulente, è stato definito “peeling the onion”.
“Sfogliare la cipolla” indica al contempo la procedura che il consulente deve attuare ed il funzionamento stesso del sistema di Bach, in cui i Fiori portano alla coscienza, un po’alla volta, ciò che sottostà al disturbo presente, arrivando ad evidenziare cause emotive più profonde.
Il dolce “sfogliare la cipolla”, tipico dei rimedi, consente alla persona di rendersi conto, mano a mano e con i propri tempi, quali sono i nodi da sciogliere e perché si sta comportando in una determinata maniera.
E’ evidente che si tratta di un intervento personalizzato. Un accompagnamento discreto, che permette di stare al passo con i bisogni emotivi e la consapevolezza dell’altro, senza forzare, anticipare né destabilizzare.
Il Practitioner …
Il Bach Centre, oltre a definire i fondamenti del metodo originale, e ancora una volta, mantenendosi accanto alle indicazioni del Dottore, ha designato una precisa figura professionale che li incarni e li applichi nel suo operato: il Practitioner ovvero un professionista del metodo dei Fiori di Bach.
Chi è il BFRP (Bach Foundation Registered Practitioner)? A quali principi dovrebbe ispirarsi, in aggiunta a quello della Semplicità? Quali sono i suoi obiettivi? Come opera?
E noi tutti, BFRP e consulenti formati altrove, quanto ci riconosciamo e quanto ci discostiamo, nella pratica, dal modello di Practitioner proposto dal Bach Centre?
Questo, uno dei nostri prossimi argomenti.
pubblicato su Newsletter n.1 dell’Associazione Italiana BFRP
https://www.bachitalia.it/i-fiori-di-bach-secondo-il-metodo-originale/